Manovra anticrisi: il Governo definisce la "fase due"

analisi di Marco Rogari

20 gennaio 2009

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Scatta al Senato il rush finale per l'approvazione del decreto anticrisi. Da oggi le commissioni Bilancio e Finanze di Palazzo Madama sono al lavoro sul testo arrivato dalla Camera, che spazia dal bonus famiglia all'Iva per cassa e al ripristino degli eco-incentivi per le ristrutturazioni. Ma, a differenza dei deputati, i senatori, a meno di sorprese dell'ultima ora, non avranno chance di modificare il provvedimento.

Il Governo ha sostanzialmente blindato il testo a causa dei tempi stretti per la conversione in legge del Dl, che scade il 28 gennaio. Una fiducia bis a Palazzo madama, dopo quella già utilizzata a Montecitorio, è considerata molto probabile. Ma la partita sulle misure anti-crisi non è destinata a chiudersi con il voto del Senato. Resta anzitutto da definire l'entità delle nuove risorse da destinare agli ammortizzatori sociali: si parla di 8 miliardi, anche se si potrebbe scendere a quota 4 miliardi.

Rimane poi aperta la questione degli errori individuati dai tecnici parlamentari nel testo del Dl approvato dalla Camera sul fronte delle opere pubbliche e dei finanziamenti regionali delle ferrovie. Errori che dovrebbero essere sanati con il nuovo decreto al quale sta lavorando il Governo. La cosiddetta "fase due" del piano anti-crisi servirà a "liberare" la nuova dote per gli ammortizzatori e potrebbe prevedere nuovi interventi per le infrastrutture e per velocizzare i pagamenti della pubblica amministrazione alle imprese.